Benvenuti. Non esistono quasi limiti di tempo e di spazio nella dimensione dei proverbi, tanto vasta ne è la diffusione nel tempo e nello spazio. Da tempo immemorabile l'uomo fa uso di proverbi, sia nella tradizione orale come in quella scritta. Spesso è assai difficile risalire all'origine di un proverbio e stabilire se esso è transitato dalla tradizione orale alla letteratura o viceversa, se è di origine colta o popolare. Anche la linea di demarcazione tra proverbi, detti, motti, sentenze, aforismi, è assai sottile e forse non è così importante come si crede definire l'origine di un proverbio o di un aforisma quanto piuttosto risalire alle motivazioni che ne hanno determinato sia la nascita che l'uso più o meno frequente.
Della mia passione e delle mie ricerche sull'argomento e non solo su questo, cercherò di scrivere e divagare ringraziando anticipatamente quanti vorranno interagire e offrire spunti per sviluppare il tema col proprio personale e gradito contributo.
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lunedì 7 aprile 2008
Meglio un morto in casa che un marchigiano fuori dalla porta.
Vicini o lontani che siano gli abitanti di altre nazioni, regioni, province, o addirittura località confinanti, forniscono spesso occasione, quasi sempre pretestuosa, di dileggio.
Questo aspetto si estende ben oltre il puro e semplice proverbio, coinvolge modi di dire che si diffondono in misura proporzionale alla gravità dell'ingiuria.
Qualche volta i proverbi sottolineano aspetti positivi, ma si tratta veramente di rarità, come mosche bianche.
Piemontesi falsi e cortesi
Il medico di Valenza, lunghe falde e poca scienza
La Spagna è una spugna
Uomo di Spagna ti fa sempre qualche magagna
Bando bolognese, dura trenta giorni meno un mese
Corsica, morsica
Genova, prende e non rende
Gente di confini o ladri o assassini
In Italia troppe feste, troppe teste, troppe tempeste
Napoletano largo di bocca e stretto di mano
Alcuni proverbi in lode:
La Lombardia è il giardino del mondo
Chi volta il culo a Milan lo volta al pan
Non per tutti i proverbi è possibile risalire alle origini che ne hanno determinato la nascita e i motivi della maggiore o minore diffusione nel tempo e nello spazio.
Del proverbio del titolo ho trovato una spiegazione convincente nella rete:
I marchigiani costituivano la numerosa schiera di esattori dello Stato della Chiesa, e quindi qualsiasi individuo in odore di "marchigianità" veniva sfuggito più della peste. Figuriamoci averlo fuori dalla porta per reclamare la riscossione di imposte alquanto esose.
Fuori dal periodo storico in cui è nato questo malevolo detto non ha più motivo di esistere, quindi se è lecito conservarne la memoria in quanto rispecchia un momento storico ben definito,
del tutto inappropriato sarebbe riproporlo al giorno d'oggi; ci troveremmo di fronte, se non proprio ad un abuso, ad un vero e proprio cattivo gusto.
Sono ben altri gli esosi esattori e ben altri i metodi di riscossione applicati al giorno d'oggi.
A tale proposito mi viene in mente una veloce barzelletta che mi hanno raccontato alcuni giorni orsono.
- In un negozio:
"Fermi tutti! Questa è una rapina!"
"Meno male! Pensavo che fossero gli agenti delle tasse"
Meglio un morto in casa che un marchigiano all'uscio,è nato a Roma,poichè durante lo Stato Pontificio,il marchigiano ,spesso,era l'esattore delle tasse.
RispondiEliminaGrazie, mi e stato davvero utile.
EliminaIo son Marchigiano lo preciso da subito...spesso e volentieri ci si ferma a speiegare il detto con un semplice : "durante lo Stato Pontificio,il marchigiano ,spesso,era l'esattore delle tasse". Tutto giusto..ma se si approfondisce il discrso, si aprono altri scenari..a quel tempo (prima dei marchigiani) i vari PAPI del tempo, si avvaevano anche di ROMAGNOLI (a casa mia, forse per rivalità si parla solo di loro)che facevano il lavoro di esattori (oltre a noi marchigiani e a tanti altri)...solo che..i romagnoli e tanti altri..portavano allo stato Pontificio 1 soldo su 3 (in pratica più della 1/2 se lo intascavano loro)..ad un certo punto un Papa (non credo Pio IX che era di Senigallia)decise che le tasse le riscuotesse solo un "popolo"..il MARCHIGIANO ..per l'appunto...e lo decise perchè era lunico popolo (a suo dire) che si fidasse per compiere questo lavoro!! l'unico a non rubare...ORA ...vero oppur eno poco importa (dico che non rubavamo) ma il detto nasce e vive nel suo segreto così...riletto in questo modo..non vedo un gran disonore per il MARCHIGIANO (magari faecva un lavoro non amato ma per lo meno onesto) al contrari di Rogangoli ecc ecc che ne escono da ladri :) :) scusate per come ho scrito ma scrivo da un tab e non sono capaceeee (ancora ) hi hi :)
RispondiEliminaHo pubblicato questo post per sottolineare l'anacronismo e il pregiudizio che caratterizza non pochi proverbi, che non sempre denotano la saggezza del popolo; qualche volta ne rivelano la stoltezza.
RispondiEliminaOggi gli esattori scrupolosi marchigiani farebbero comodo per combattere l'evasione e l'elusione fiscale.
buon giorno mi chiamo paolo faccio il veterinario nelle campagne romane e da termpo incontro allevatori contadini ecc. di origine marchioggiana tutte brave persone tanto meno insolenti , mi sono sempre domandato il perchè di questo proverbio.
RispondiEliminaDue sere fà alla tv ecco la soluzione. I Romani in un periodo storico, scusatemi non ho il dato certo ero distratto stavo badando a mio figlio è piccolo,spostano nelle terre conquistate i marchiggiani le uniche perzone in grado di far rendere la terra ,sono tutti grandi lavoratori.
Capovolgo l'ambigutà originale "fuori la porta " i romani la intendevano come un licenziamento ossia meglio un morto in casa ,pur se dà molto dolore che allontanare chi lavora e produce cibo che sfama tutta la famiglia, allora non c'èrano i supermercati ne i trattori.Si è vero che in un secondo tempo lo Stato pontificio si avvalesse di loro e il proverbio a preso un significato più severo , ma restanodei fenomeni in tutti i campi. Scusate questo è il mio penziero, a me piace così grazie.
Sono marchigiano anche io e l'ultima che ho sentito in merito si riferirebbe al fatto che, in presenza di un morto in casa,per rispetto alla famiglia,quel giorno non riscuotevano le tasse per il papa re;ma credo che la spiegazione vada ricercata ancora più indietro nel tempo,forse ai tempi di Roma.Non dimentichiamo che i marchigiani sono stati sempre di "casa" a Roma,basti pensare che i cosìddetti"portierati"ovvero i custodi di un condominio erano, per lo più marchigiani.
RispondiEliminaEsattori o no risultano essere un popolo tutt'ora poco amato, non a causa delle tasse, ma perchè chiuso e indisponente.
RispondiEliminachiuso e indisponente ce sarai te! :D siamo riservati e spilorci, questo si, ma indisponenti proprio MAI! tiè! :D
RispondiEliminaCiao a tutti!! Forse vi posso dare un'informazione che nn ho letto in giro...io nn sono marchigiana ma la mia famiglia ha origini a Sassoferrato di Ancona e avendo una casa li giro moltissimo le marche. Quest'estate abbiamo visitato il meraviglioso Castello Pallotta a Caldarola nel maceratese. Li abbiamo appreso che l'antico proprietario del Castello, una volta creato Cardinale e trasferitosi in Vaticano, si circondo' ben presto di persone di sua fiducia, naturalmente marchigiani di sua conoscenza e legati a lui da una serie mi meccanismi di favoritismo tipici dell'epoca, per affidargli il ruolo di esattori delle tasse. Questo solo per darvi una piccola curiosita' in piu'! ;)
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