Benvenuti. Non esistono quasi limiti di tempo e di spazio nella dimensione dei proverbi, tanto vasta ne è la diffusione nel tempo e nello spazio. Da tempo immemorabile l'uomo fa uso di proverbi, sia nella tradizione orale come in quella scritta. Spesso è assai difficile risalire all'origine di un proverbio e stabilire se esso è transitato dalla tradizione orale alla letteratura o viceversa, se è di origine colta o popolare. Anche la linea di demarcazione tra proverbi, detti, motti, sentenze, aforismi, è assai sottile e forse non è così importante come si crede definire l'origine di un proverbio o di un aforisma quanto piuttosto risalire alle motivazioni che ne hanno determinato sia la nascita che l'uso più o meno frequente.
Della mia passione e delle mie ricerche sull'argomento e non solo su questo, cercherò di scrivere e divagare ringraziando anticipatamente quanti vorranno interagire e offrire spunti per sviluppare il tema col proprio personale e gradito contributo.
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venerdì 11 giugno 2010
Geografia e Storia delle intercettazioni. Ovvero: "Dimmi con chi parli e ti dirò chi sei"
Certamente, non di rado, questo strumento è stato adoperato con la funzione di controllo politico: si pensi alla STASI nella RDT o in Italia nella situazione descritta da Leonardo Sciascia nel romanzo "Il contesto" (poi trasposto in film da Francesco Rosi con il titolo "Cadaveri eccellenti").
Non si può quindi prescindere da chi adopera questo efficace mezzo di controllo, che può essere utilizzato con profitto nella lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata come per il controllo e la repressione del dissenso politico.
In questo momento storico in Italia, a mio parere, la richiesta di limitazioni dell'uso delle intercettazioni e della successiva loro divulgazione si prefiggono lo scopo di ridurre ai minimi termini i rischi per corruttori e corrotti, ma hanno come pesantissima conseguenza l'indebolimento delle indagini per la lotta alla criminalità organizzata e i tentativi di individuazione di connivenze con il mondo politico, finanziario e industriale.
La lotta al dissenso politico viene e verrebbe comunque, legge o non legge, intrapresa utilizzando tutti gli strumenti possibili, vecchi e nuovi, dalla calunnia alla intimidazione, dai controlli legali (esistono e sono in maggioranza le toghe nere) e illegali, dalla violenza fisica e morale.
Tanto vale contrastare con forza questa legge salvacorrotti, che ha la dichiarata funzione di tutelare la riservatezza, ma ha lo scopo, poi non tanto occulto, di ostacolare l'individuazione di responsabili di reati che colpiscono in primo luogo le classi più deboli.