Benvenuti. Non esistono quasi limiti di tempo e di spazio nella dimensione dei proverbi, tanto vasta ne è la diffusione nel tempo e nello spazio. Da tempo immemorabile l'uomo fa uso di proverbi, sia nella tradizione orale come in quella scritta. Spesso è assai difficile risalire all'origine di un proverbio e stabilire se esso è transitato dalla tradizione orale alla letteratura o viceversa, se è di origine colta o popolare. Anche la linea di demarcazione tra proverbi, detti, motti, sentenze, aforismi, è assai sottile e forse non è così importante come si crede definire l'origine di un proverbio o di un aforisma quanto piuttosto risalire alle motivazioni che ne hanno determinato sia la nascita che l'uso più o meno frequente.

Della mia passione e delle mie ricerche sull'argomento e non solo su questo, cercherò di scrivere e divagare ringraziando anticipatamente quanti vorranno interagire e offrire spunti per sviluppare il tema col proprio personale e gradito contributo.

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domenica 1 luglio 2007

Bandiera vecchia, onor di capitano

BANDIERA VECCHIA ONOR DI CAPITANO
(diapositive, immagini d'un uomo che ama la compagnia, il mare, la poesia - di Arnaldo Cuccu)

Il sole era appena tramontato. Il cielo diveniva grigio e l'uomo se ne stava in panciolle con il mano un bicchiere d'acqua fresca con poche gocce di limene. Era una soddisfazione il vederlo mentre stava sintonizzando la propria radiolina per ascoltare un programma di canzoni. Erano altri i padroni, lui non era altro che un servo molto prima d'oggi. Si ricordava dei bei tempi andati e di quando conobbe loretta Goggi. Quello che indossava era un pigiama a righe gialle e blu. Si ricordava quando in gioventù sognava d'essere il nipotino del corsaro nero e ad essere sincero tartagliava un poco quando spirava il vento di levante. Viaggiare gli piaceva e s'imbarcò su una petroliera quella sera di cent'anni fa. Era secco come un baccalà e dopo aver fumato una sigaretta come d'abitudine aprì un libro dalle pagine intonse. Lo fece con il tagliacarte che aveva tolto dal cassetto della scrivania. Lesse e quella poesia gli apparve subito, all'istante. Oh si! Tutte le parole scritte che aveva lette chissà quant'altre volte, le sembrarono nuove. Provò così una struggente nostalgia che non vi dico ma voi potete bene immaginare. Vide il mare, i gabbiani, udì il vento che accarezzava dolcemente le vele e gli piacque il tutto. Aperse poi il cassetto e, con grande meraviglia, ritrovò quella vecchia bandiera che credeva fosse andata persa. Canticchiò l'inno di Mameli. Aperse un albo di fotografie e vide i suoi compagni che gli tendevano la mano per salutarlo e poterlo ringraziare per averli salvati quando era il momento di dimostrare che si aveva coraggio nel compiere il dovere. Anche a costo della propria vita dato che era stato l'ultimo tra tutti quanti i componenti del suo gruppo. Eppe un groppo alla gola ma la felicità la si vedeva bene dai suoi occhi cerulei. O voi che state qui a leggere quanto sto scrivendo rammentatevi bene: bandiera vecchia onor di capitano. Non andrò lontano. Rimarrò con voi e tra di voi per parlare, comporre e scrivere solo di poesia come è giusto ch'io faccia

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